Atti del convegno Latte e Linguaggio I del 2012

a cura di Luigi Ballerini e Pasquale la Torre
Danilo Montanari Editore

latte (ant. lacte, late), sm. […] 3. Figur. Nutrimento, cibo spirituale o intellettuale; insegnamento, ammaestramento, virtù che fortifica l’animo, l’intelletto. […] Tutte le idee politiche, religiose, morali, critiche messe in circolazione da nostri radicali in mezzo secolo sono per lui [Settembrini] articoli di fede, sono state il suo latte, il suo nutrimento (De Sanctis). Da Giuseppe Mazzini succhiamo il primo latte della libertà (Carducci). Le signore bocca aperta al latte o all’alcole della poesia bevevano il mio furente Futurismo e le originalità caricaturali del mio compagno con un continuo risucchio e sperpero di elogi (Marinetti).

linguaggio (ant. lenguaggio, linguagio, linguazo) sm. … 2. Attività formalizzatrice, non intuitiva ma acquisita, non individuale ma sociale con cui il parlante rende comprensibili a sé e ai suoi simili i propri contenuti logici e sentimentali e che si attua attraverso un sistema di simboli fonici o grafici volontariamente elaborato. […] le lingue si imparano, il linguaggio si produce nell’uomo, e si forma e cresce seco, perché il linguaggio è tutto l’uomo (Capponi). La lingua, quando la si voglia conoscere in concreto, si presenta come lo svolgimento della lingua; ed è la lingua che suona sulla bocca degli uomini che la usano, e questa lingua non si stacca più dal soggetto, non è un fatto spirituale che si possa distinguere dallo spirito in cui avviene. Quest’atto spirituale, che si chiama linguaggio, è appunto lo spirito nella sua concretezza (Gentile). Anche solo nella minima manifestazione di una qualsiasi attività intellettuale, il “linguaggio”,  è contenuta una determinata concezione del mondo (Gramsci).
[da Il grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia]

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